Vuelta a España 2017, fuga vincente per Mohoric – Froome resta in rosso
Grande azione di Matej Mohoric alla Vuelta a España 2017. Il corridore della UAE Team Emirates anticipa gli altri fuggitivi scattando in salita, per poi rilanciare in discesa, giungendo al traguardo in solitaria. Alle spalle dello sloveno si piazza anche oggi Pawel Poljanski (Bora-hansgrohe), che anticipa José Rojas (Movistar) e Thomas De Gendt (Lotto Soudal). Quinto posto, qualche secondo più tardi, per Alessandro De Marchi (BMC), anche lui reduce dalla fuga.
Giunto a 8’36”, Chris Froome (Sky) conserva la sua maglia rossa, senza grandi problemi visto che in gruppo non c’è stata particolare bagarre. Alle sue spalle sempre Nicolas Roche (BMC) ed Esteban Chaves (Orica-Scott), mentre guadagna otto minuti Jetse Bol (Manzana Postobon), a tratti leader virtuale, che si posiziona in settima posizione, a 46″ dal britannico.
La giornata inizia nel segno del nervosismo, con tre cadute nel tratto di trasferimento che significano la tensione del gruppo. La neutralizzazione dura dunque sino al chilometro sette per permettere il rientro di tutti. Il gruppo dunque si ferma nuovamente e la partenza reale è ritardata di qualche minuto, seppur senza modificare il percorso della tappa. Non appena alzata la bandierina dal direttore di corsa si vedoo i primi attacchi, ma il gruppo non concede spazio.
Dopo dodici chilometri tuttavia due gruppi di sette uomini riescono a forzare e guadagnare qualche secondo. I due gruppetti si compattano, andando a formare la fuga del giorno, composta da Thomas De Gendt (Lotto Soudal), Matej Mohoric (UAE Team Emirates), Alexis Gougeard (AG2R La Mondiale), Luis Angel Maté e Anthony Perez (Cofidis), Pawel Poljanski (Bora – Hansgrohe), Richard Carapaz e Jose Joaquin Rojas (Movistar), Aldemar Reyes e Jetse Bol (Manzana Postobon), Alessandro De Marchi (BMC), Floris De Tier (Lotto NL – Jumbo), Arnaud Courteille (FDJ) e Rafael Reis (Caja Rural – Seguros RGA), sui quali non riesce a riportarsi Przemyslaw Niemiec (UAE Team Emirates). Il gruppo si rialza e il vantaggio sale subito a cinque minuti, che diventano sette poco dopo il GPM di Puerto La Montalbana.
A lungo si resta intorno a quel gap, con il consueto effetto elastico in base alla conformazione del terreno. Ma dopo il rifornimento un nuovo rallentamento fa salire il ritardo sino ad otto minuti. A circa 50 chilometri dalla conclusione si arriva in una vallata in cui il vento la fa da padrone e le varie squadre vogliono tutte portarsi davanti. Il ritmo aumenta di conseguenza, tanto che, quasi involontariamente, il gruppo si spezza in tre tronconi. Il distacco scende così a 6’30”, eppure nessuno ne approfitta, lasciando così via libera ai velocisti che vedono il loro vantaggio tornare a salire fino a superare i nove minuti ai piedi della salita decisiva.
Mohoric e Gougeard si presentano con qualche secondo di vantaggio alle prime rampe, con lo sloveno che rapidamente resta da solo. Al suo inseguimento il gruppetto dei fuggitivi si sfalda, con il solo Rojas che riesce a rientrare e reggerne il ritmo, mentre De Marchi torna davanti, ma perde contatto. Subito dopo lo scollinamento, davanti si riportano anche Poljanski e De Gendt, ma Mohoric riparte da solo a dieci chilometri dalla conclusione.
Approfittando della discesa lo sloveno guadagna quella manciata di secondi che riuscirà poi a conservare sino al traguardo, dove si impone in solitaria perentoriamente. Dopo di lui arriva Poljanski, che nella volata ristretta supera Rojas e De Gendt. Dopo oltre otto minuti arriva anche il gruppo, che nella salita finale si è selezionato grazie al ritmo della Sky. Nessun attacco dunque e Chris Froome (Sky) conserva senza problemi la sua maglia rossa, assolutamente non preoccupato dal ritardo concesso a Bol.
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